Editoriale

Appena oltrepassato il decennale della assunzione da parte mia della Direzione della Rivista, inzialmente insieme all’amico dott. David Fabio Esborraz e poi, dal 2021, da solo, Roma e America compie un altro piccolo passo sulla rotta del cambiamento e dell’ammodernamento.
I tempi difficili che la pandemia ci ha costretto a vivere hanno ridimensionato le convinzioni di noi tutti e, in particolare, vinto la mia personale ritrosia in merito.
Infatti, in accordo con il Comitato di direzione editoriale, ho deciso di affiancare al volume cartaceo una edizione completamente online della Rivista, pubblicata all’indirizzo https://www.romaeamerica.it/.
Trovano così posto in open access alcuni contributi non inseriti nel volume cartaceo, raccolti secondo la scansione in sezioni che da sempre caratterizza la Rivista e nel rispetto dei medesimi criteri editoriali.
Parimenti, anche la pubblicazione online è subordinata all’accettazione da parte della Direzione e al buon esito del referaggio double blind tra pari, in ossequio agli standard qualitativi imposti dalla collocazione in fascia A di cui beneficia l’Appendice telematica siccome la Rivista cartacea.
L’apertura di tale sezione online della Rivista consente, peraltro, di pubblicare i contributi già in corso d’anno, man mano che essi raggiungono il possesso dei requisiti richiesti.
Al momento della stampa del volume cartaceo, anche tali contributi pubblicati online verranno raccolti in un volume, egualmente online, a rappresentare così una sorta di estensione della Rivista nel mondo virtuale, il cui indice sarà altresì riportato nel volume cartaceo, unitamente all’elenco dei revisori.
Coltivo la speranza di adeguare così la Rivista a un mondo che corre sempre più veloce.
I contributi pubblicati online, infatti, corrono sul filo della rete Internet e raggiungono gli angoli più disparati del globo più facilmente e più velocemente di quanto un libro stampato possa fare. L’open access agevola la ricerca dello studioso e garantisce la fruibilità degli scritti in ogni dove.
Confido di aver reso un servizio utile alla comunità scientifica, nell’ottica di facilitare la lettura e lo studio del messaggio giuridico veicolato dalla Rivista.
Mi sia poi consentito ringraziare le dott.sse Simona Cacace e Amalia Micali, che hanno ideato e materialmente curato la creazione del sito: in particolare, senza la passione con cui Simona Cacace si è dedicata a tale progetto, esso non avrebbe mai visto la luce.
Non è infine possibile dimenticare di ringraziare di cuore l’Editore, nella persona del dott. Marco Mucchi: la sua lungimiranza, la sua benevolenza, la sua pazienza e il suo costante incoraggiamento hanno contribuito e continuano a contribuire alla vita della Rivista.

Roma, giugno 2023

Antonio Saccoccio